Voluntary Disclosure Bis: si riaprono i termini
Sono stati riaperti fino al 31 luglio i termini per la Voluntary Disclosure Bis la procedura per far emergere i capitali nascosti al fisco sia in Italia che all’estero (con possibilità di integrare la documentazione richiesta entro il 30 settembre). Da questa norma il governo prevede di incassare circa 2 miliardi dopo gli oltre 4 miliardi incamerati quest’anno.
Alla nuova operazione non potranno partecipare i contribuenti che avevano presentato domanda per la prima edizione della voluntary, questo perché chi sceglie di far emergere i capitali lo deve fare per tutti i valori non dichiarati. Presentare una seconda domanda, significherebbe ammettere di aver violato la legge la prima volta.
Per quanto riguarda i contanti e i preziosi conservati nelle cassette di sicurezza, il governo aveva pensato a un regime forfettario con due aliquote: il 15% per i prelievi, cioè le somme prese da un conto corrente bancario e poi detenute in cassetta di sicurezza e il 35% per i cosiddetti apporti, cioè i contanti portati direttamente nelle cassette di sicurezza. Questa parte del decreto è stata cancellata.
La nuova voluntary comunque interesserà anche le regolarizzazione dei contanti, così come era nella passata edizione con utilizzo della tassazione ad aliquote progressive. Ma senza il meccanismo a forfait nessuno lo utilizzerà in quanto sarà impossibile saper in anticipo quanto si dovrà pagare. E se il contante viene considerato reddito dall’Agenzia delle Entrate, quest’ultimo sarà soggetto ad Irpef, Iva e contributi vari, per questo nessuno ha utilizzato questo meccanismo di tassazione nella precedente edizione della voluntary e nello stesso modo dovrebbe andare anche questa volta.