Se consideriamo che gran parte dei lavori legati al superbonus accede alla cessione e allo sconto in fattura: la valvola che alimenta la maxi agevolazione, insomma, si sta già chiudendo. Per chi arriverà nei prossimi mesi, trovare una formula di finanziamento che passi dalla cessione del credito sarà sempre più difficile.
Per i condomìni il termine del 110% è fissato al 31 dicembre del 2023: un limite vicinissimo, visti i tempi necessari per questo tipo di immobili. Oggi per gestire una pratica di cessione di un intervento legato al 110% servono in media 134 giorni dalla richiesta all’erogazione (e nei casi peggiori si può arrivare fino a 183 giorni, peraltro con tassi di sconto in aumento). Mettendo in fila questi elementi, il calendario, dalla fine del 2022 in poi, taglierà fuori sempre più contribuenti e immobili.
Per evitare di incorrere nella responsabilità solidale, chi acquista i crediti deve esercitare un livello di diligenza parametrato alla sua capacità professionale. La valutazione sulla diligenza si basa su sei indici, che dicono se i controlli sono stati effettuati in modo corretto. Abi e Ance, nei giorni scorsi, hanno sollecitato l’agenzia delle Entrate a rivedere tempestivamente il contenuto della circolare di giugno scorso, «non più coerente con le nuove previsioni normative». Dal Governo, però, emerge un orientamento diverso: la norma ha dato delle indicazioni chiare, non c’è bisogno di una nuova circolare.