Solo per le spese sostenute nel 2022 è possibile la detrazione in dieci anni

Chi è rimasto con il cerino in mano – cioè non è riuscito a cedere il superbonus – potrà forse sfruttare l’agevolazione direttamente in dichiarazione dei redditi. Ma solo a certe condizioni. I modelli 730 e Redditi PF di quest’anno consentono infatti di allungare da quattro a dieci anni il periodo di detrazione solo per le spese sostenute nel 2022 e solo se la prima rata non è stata già usata nella dichiarazione presentata nel 2023.

La soluzione era stata pensata – in sede di conversione del decreto “blocca cessioni” 11/23 – per coloro che avevano mancato il termine ordinario del 31 marzo 2023 per comunicare le cessioni dei bonus edilizi (e gli sconti in fattura) e non erano poi riusciti a trovare compratori “vigilati” (banche, società di gruppi bancari, intermediari finanziari o assicurazioni) entro i tempi supplementari, cioè entro la data del 30 novembre concessa con la remissione in bonis “speciale”.

Approfittare di questa flessibilità, e diluire in dieci anni le spese 2022 agevolate al 110%, riduce la rata annua di detrazione e aiuta chi ha un’Irpef poco capiente a non sprecare – almeno in parte – il bonus. Se prendiamo ad esempio un condominio di 15 appartamenti che ha pagato lavori da superbonus per 599mila euro (investimento medio rilevato dall’Enea a dicembre 2022), il costo per singola unità è di 39.933 euro e corrisponde a un superbonus di 43.926 euro. La divisione in quattro rate si traduce in una detrazione annua di 10.981 euro, che per essere sfruttata richiede un reddito di almeno 40mila euro, secondo le statistiche fiscali. La divisione in dieci rate, invece, abbassa la detrazione annua a 4.392 euro, per un reddito poco inferiore a 26mila euro.

La dilazione in dieci rate per le spese da superbonus rimane ad oggi negata per le spese sostenute nel 2023. Da più parti è stata chiesta una riproposizione del meccanismo, ma per ora il Parlamento non si è mosso. Di certo, se la conferma arrivasse qualora la campagna dichiarativa fosse molto avanti, parecchi contribuenti potrebbero trovarsi ad aver già indicato in dichiarazione la prima delle quattro rate e sarebbero costretti a fare marcia indietro (presentando un’integrativa) per sfruttare la rateazione in dieci anni.

Solo per le spese sostenute nel 2022 è possibile la detrazione in dieci anni ultima modifica: 2024-03-19T06:01:00+01:00 da Dott. Gaetano Pappalardo

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