Il nuovo anno grazie alla legge di Bilancio, di cui si attende l’approvazione definitiva da parte della Camera, porta con se’ la tanto attesa esclusione dall’IRAP per le persone fisiche che dichiarano sia redditi d’impresa, che di lavoro autonomo. L’esclusione dovrebbe riguardare 1,3 milioni di soggetti passivi, dei quali 835 mila concretamente versavano il tributo. Questi ultimi a giugno 2022 dovranno chiudere i conti con il saldo relativo al 2022,astenendosi dall’acconto per il periodo successivo.
L’esonero riguarda gli imprenditori individuali e i professionisti/artisti non associati, che non hanno scelto i regimi forfettario e di vantaggio (vecchi minimi) e per i quali ricorrono i requisiti dell’autonoma organizzazione, concetto che si e’ andato consolidando nel tempo grazie alle sentenze della Cassazione.
In molti casi, tra i contribuenti che si avvantaggeranno della nuova esclusione troviamo quelle situazioni di confine su cui spesso gravava l’incertezza sulla soggettivita’ passiva. Si pensi ad esempio alle imprese familiari, che sono imprese individuali e, quindi persone fisiche esercenti impresa. Ma si possono fare anche i casi delle aziende personali e dei professionisti con alcuni dipendenti (non meramente esecutivi) e/o con rilevante capitale investito.
Tuttavia non mancheranno situazioni in cui continueranno a versare il tributo come nel caso di imprese individuali o studi professionali non collettivi che si sono strutturati con decine di dipendenti o collaborazioni di alto livello (associazioni in partecipazione, reti, eccetera). Continueranno a pagare gli studi associati e le societa’ di persone indipendentemente dai ricavi realizzati.
La nuova norma non e’ retroattiva ma e’ di facile applicazione e potrebbe riflettersi in parte sul contenzioso.