Sono oltre 20 mila i contribuenti che nei prossimi giorni riceveranno gli inviti a comparire per i controlli da redditometro; sotto tiro finiscono i contribuenti che, nell’anno 2009, hanno registrato rilevanti scostamenti tra quanto denunciato in dichiarazione dei redditi in rapporto alla spesa sostenuta nel corso dello stesso anno. I destinatari delle lettere a comparire saranno invitati a presentarsi, di persona o tramite rappresentante, presso gli uffici delle Entrate; allegato alla lettera ci sarà un prospetto per fornire le giustificazioni dell’incompatibilità della spesa sostenuta nel 2009 con il reddito prodotto in quello stesso anno. Le richieste di informazioni partono dall’accertamento di un’incongruenza di base che emerge mettendo a confronto tutta una serie di dati di cui gli uffici finanziari sono già in possesso; più precisamente sono quattro gli elementi conoscitivi di interesse per l’ufficio: 1) le spese certe; 2) le spese per elementi certi; 3) gli investimenti; 4) l’indicazione dei saldi iniziali e finali dei conti correnti bancari, postali e titoli. Relativamente a quest’ultima voce l’interesse dell’ufficio è quello d’individuare la cosiddetta “quota risparmio”. La quota di risparmio riscontrata, formatasi nell’anno è ancora un oggetto non identificato venuto alla luce con il decreto ministeriale attuativo del 2012 e, perciò , annoverato nella circolare 24/E dello scorso anno che lo ricomprende nel procedimento di controllo. Con la circolare n.6/E/14, dell’11 marzo 2014, l’Agenzia delle Entrate chiarisce quali saranno le voci rilevanti nella fase di selezione dei contribuenti da accertare e nella successiva fase dell’accertamento vero e proprio, che sarà sempre filtrato con due momenti di confronto preventivo con il contribuente (c.d. contraddittorio obbligatorio). La ricostruzione sintetica del reddito del contribuente dipende anche dalla tipologia di famiglia in cui si trova; i dati che risultano all’anagrafe tributaria sono spesso disallineati con la situazione di fatto. Pertanto, gli uffici dovranno verificare la correttezza dei dati effettuando appositi riscontri con l’anagrafe comunale, nell’attesa che tali dati si rendano direttamente disponibili anche per le Entrate. Il conteggio effettuato dall’Ufficio si baserà sulle seguenti variabili: Incrementi patrimoniali- rappresentano le somme spese nell’anno dal contribuente per acquistare beni durevoli, quali ad esempio un’auto, un’abitazione, delle quote di partecipazioni in una società, ecc. Ovviamente rileva unicamente la parte materialmente pagata e non quella finanziata (mutuo, finanziamento, ecc…) o ancora scoperta. Quota di risparmio-rappresenta l’incremento del risparmio giacente sui conti correnti (e simili) del contribuente. Il parametro indica che il soggetto, oltre ad aver speso, ha anche incrementato la sua ricchezza, con la conseguenza che il reddito prodotto deve essere sufficiente. Il parametro si ricava dal differenziale tra il saldo al 31.12 dei conti ed il saldo all’01.01 degli stessi. Spese certe- spese che sono state effettivamente sostenute dal contribuente e che risultano dall’anagrafe tributaria. Ad esempio, pagamento rate di mutuo, pagamento canoni di locazione, pagamento di spese mediche o do assicurazioni indicate nella dichiarazione annuale, spese effettuate con carte di credito, bollo e assicurazione dei veicoli, ecc.
Nuovo redditometro
Nuovo redditometro ultima modifica: 2014-04-23T10:57:46+02:00 da