Scadenza TARI 2021, calcolo e pagamento: di seguito tutte le istruzioni relative alla tassa rifiuti.
Non c’è un’unica scadenza per la TARI, tributo gestito su base locale. Sono i singoli Comuni a decidere quando pagare la tassa sui rifiuti, nel rispetto delle regole generali previste dalla normativa di riferimento.
Di seguito analizzeremo quindi le scadenze più comuni e le regole generali per il calcolo, ma si consiglia di prendere visione delle novità ed informazioni disponibili sul sito del proprio Comune per le opportune conferme.
Con le delibere, approvate in autunno dopo le diverse proroghe adottate dalla scorsa primavera, prende forma nel 2021 la nuova TARI proposta dall’Arera, finalizzata a rendere più chiaro il meccanismo di calcolo della tassa rifiuti.
Tra le novità per il nuovo anno ci sono le modifiche nella definizione di rifiuto urbano e la soppressione della categoria di rifiuti speciali assimilati agli urbani. I cambiamenti si applicano a partire dal 1° gennaio 2021.
È legittimo chiedersi, arrivati a questo punto, come calcolare la TARI? Di seguito vedremo in maniera chiara quali sono le regole da seguire.
La TARI 2021 è la tassa relativa alla raccolta ed allo smaltimento dei rifiuti in Italia; si tratta di una tassa poiché esiste una correlazione diretta tra la gestione del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti e la TARI medesima.
La TARI è stata introdotta dalla Legge di Stabilità 2014 accorpando le precedenti tasse esistenti nel settore rifiuti-ambiente ovvero:
- Tariffa di igiene ambientale (TIA);
- Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (TARSU);
- Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (TARES).
Ecco la nostra guida completa sulla TARI, con tutto quello che c’è da sapere su presupposti, calcolo e scadenza della Tassa sui Rifiuti.
La scadenza della TARI 2021, come di consueto, varia da Comune a Comune, e si consiglia di prendere visione dei regolamenti locali per una panoramica più chiara dei termini di versamento.
Nella maggior parte dei casi la scadenza della TARI è ripartita in tre tranche:
- 1° acconto entro la fine di aprile;
- 2° acconto entro la fine di luglio;
- saldo entro la fine dell’anno.
Se già orientarsi per capire qual è la scadenza TARI è complicato, vista l’ampia discrezionalità da parte degli enti locali, a rendere più complesso vedere quando pagare è il calendario delle proroghe previste a livello locale.
Il 2020 è stato emblematico: l’emergenza da Covid-19 ha stravolto il calendario delle scadenze TARI, diluendo il versamento fino alla fine dell’anno. Ad esempio, a Roma l’ultima rata doveva essere versata il 31 dicembre 2020; a Napoli il 29 gennaio 2021 dovevano essere pagate le ultime due rate.
Anche nel 2021 si registrano alcuni rinvii, collegati alla proroga prevista dalla legge di conversione D.L. Sostegni-bis, per l’approvazione dei regolamenti da parte degli enti locali. Si consiglia quindi di monitorare il sito del proprio Comune per eventuali aggiornamenti sulle scadenze.
La TARI nel 2021 è dovuta dai contribuenti titolari a qualsiasi titolo di locali o aree scoperte, suscettibili di produrre rifiuti urbani.
Dopo aver compreso quali sono i presupposti impositivi della tassa sui rifiuti e quali siano i contribuenti soggetti passivi della TARI 2021, passiamo ora ad occuparci delle modalita’ di calcolo della tassa rifiuti.
Per il calcolo della TARI 2021 l’elemento fondamentale è la superficie dell’immobile considerato.
Anche le modalità di pagamento della TARI variano da Comune a Comune.
Tra le modalità di pagamento previste dai Comuni d’Italia abbiamo in particolare:
- pagamento con modello F24;
- pagamento TARI con bollettino postale;
- pagamento TARI con MAV.
Attenzione al codice tributo TARI da utilizzare nel modello F24.
Per il pagamento della TARI con modello F24 è previsto il codice tributo 3944 sezione Imu ed altri tributi locali.
Come anticipato in apertura, a partire dal 1° gennaio 2020 sarebbe dovuta partire la nuova TARI, sistema di calcolo modificato in base ad un lungo confronto avviato da Arera con gli operatori del settore. Ma, complice anche l’emergenza coronavirus, la sua applicazione ha subito diversi ritardi.
Ma cosa cambia e quali sono le innovazioni previste dalla nuova TARI 2021 che dovrebbero essere state recepite nelle diverse delibere comunali?
Dal 1° gennaio 2021 viene modificata la definizione di rifiuto urbano ed in particolare viene soppressa la categoria dei rifiuti speciali assimilati agli urbani.
I comuni dovranno modificare i propri regolamenti, intervenendo soprattutto sulle riduzioni stabilite dal comma 649 della legge 147/2013, sulla quota variabile della Tari.
Dal 2021, i rifiuti assimilati a quelli urbani saranno sostituiti dalla categoria dei rifiuti urbani prodotti dalle imprese, industrie escluse.
Con la modifica dell’articolo 238, comma 10, riferito alla tariffa, l’utente non domestico dovrà scegliere tra il servizio privato e quello pubblico per almeno 5 anni.
Si potrà lasciare il privato per tornare al pubblico ma non viceversa.
Ulteriori modifiche riguardano i soggetti che devono pagare il tributo: i magazzini delle industrie sono esclusi dal pagamento della Tari, dal momento che le industrie producono solo rifiuti speciali.
Di contro, diverse attività quali centri commerciali ed ipermercati, precedentemente esclusi dalla Tari, rientreranno nell’applicazione del tributo.