La legge di bilancio 2020 ha nuovamente messo mano al regime forfettario di cui alla legge 190/2014. Relativamente ai requisiti d’accesso e’confermato il limite dei ricavi e compensi fino a 65.000 euro per tutte le attivita’, mentre si e’ reintrodotta la limitazione che si applicava precedentemente circa il sostenimento di spese per lavoro dipendente. Il requisito e’ individuato nella soglia massima di 20.000 euro (fino al 2018, il limite era di euro 5.000).
Per quanto riguarda le condizioni ostative si e’reintrodotta l’esclusione dal regime per coloro che percepiscono redditi di lavoro dipendente e redditi a questi assimilati eccedenti l’importo di 30.000 euro . Tale limitazione era gia’ prevista fino al 2018 e rimossa con la scorsa legge di bilancio.
In conseguenza delle nuove disposizioni, i contribuenti che decidessero di entrare nel nuovo regime, ma soprattutto quelli che opteranno per la sua conferma nel 2020 devono procedere a verificare il nuovo requisito di accesso (sostenimento di spese per lavoro dipendente e assimilati non superiore a 30.000 euro) con riferimento all’anno 2019.
L’approvazione di una nuova disposizione a pochi giorni della sua introduzione (01/01/2020) comportera’ non pochi problemi di applicazione considerato che molti attuali forfettari potranno conoscere l’importo del reddito di lavoratore dipendente o assimilato percepito nell’anno 2019 solo dopo la ricezione della certificazione unica, che non avverra’ di certo il 01/01/2020.