Prorogato a tutto febbraio il divieto di notificare atti di accertamento e comunicazioni di irregolarità, salvi i casi di indifferibilità e urgenza. Nel contempo, il termine finale per trasmettere gli atti impositivi originariamente in scadenza a fine 2020 viene differito a febbraio 2022.
Le medesime regole valgono per la totalità delle comunicazioni di irregolarità, derivanti dalle liquidazioni e dai controlli formali, a prescindere dalle annualità di riferimento. Fanno eccezione i casi di indifferibilità ed urgenza (ad esempio, fattispecie penalmente rilevanti) che consentono invece di derogare al divieto di notifica.
Per tutto il mese di febbraio, dunque, continuerà il divieto di notificare cartelle di pagamento, fermi amministrativi e ipoteche. Si conferma inoltre che se a marzo non si è in grado di versare per intero le somme sospese si può comunque chiedere la dilazione all’agente della riscossione. Al riguardo, si ricorda che per tutte le domande presentate entro la fine del 2021 nonché per le dilazioni pendenti all’8 marzo 2020 la soglia di tolleranza disposta ai fini della perdita del beneficio del termine è elevata da 5 a 10 rate non pagate. Inoltre, è aumentato da 60mila a 100mila euro il limite di debito entro il quale non occorre dimostrare la situazione di difficoltà economica. Ne deriva che entro tale importo il debitore è libero di scegliere la durata del piano di rientro.