Legge di bilancio 2017: verso l’ eliminazione degli studi di settore

La fedeltà fiscale dei contribuenti ai nuovi indicatori di compliance che prenderanno il posto degli studi di settore potrà consentire di accedere ad una corsia preferenziale per i rimborsi. l’obiettivo del Governo è fare in modo che la riforma vada a regime a partire dal prossimo 2018. Il percorso per arrivare all’eliminazione degli studi di settore sarà indicato nel decreto fiscale di collegamento alla legge di Bilancio: si partirà con gli indicatori di fedeltà fiscale a partire dall’anno d’imposta 2017 (quindi andranno presentati ancora i modelli degli studi di settore relativi al 2016) e poi sarà un decreto del Mef a stabilire anche le modalità di esclusione dei controlli.

Gli studi di settore non potranno più essere utilizzati per accertamenti, non potranno più essere richiesti dati già in possesso dell’agenzia delle Entrate, mentre saranno eliminati gli studi inutili quelli, in sostanza, per categorie, come quella degli avvocati, che presentano andamenti dei ricavi non proiettabili nel tempo, con picchi non costanti negli anni. Infine scatterà il meccanismo di premialità associato all’indice di fedeltà fiscale. Nel caso in cui quest’ultimo abbia un valore alto, il contribuente non potrà più subire controlli ed accertamenti, a meno di sospetti frodi ed inoltre potrà ottenere i rimborsi in modo più accelerato.

Lo scopo è quello di passare da uno strumento utilizzato finora da uno strumento avente finalità repressiva ad uno strumento che permetta l’adempimento spontaneo e l’autoemersione delle basi imponibili.

Legge di bilancio 2017: verso l’ eliminazione degli studi di settore ultima modifica: 2016-10-21T06:02:55+02:00 da Dott. Gaetano Pappalardo

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