Detrazione Irpef per le spese di istruzione: novità sulla detrazione
Per effetto delle modifiche introdotte dalla Legge n.107/2015 e dalla Legge di Stabilità 2016 (Legge n.208/2015) sono state riformulate le disposizioni del Tuir riguardanti la detrazione Irpef per le spese di istruzione. A seguito i tali modifiche sono state sdoppiate le detrazioni delle spese di istruzione universitarie dalle altre spese ( scuole dell’infanzia, del primo ciclo d’istruzione; della scuola secondaria di secondo grado). La detrazione delle spese di istruzione universitaria è regolata dall’art.15 comma 1 lettera e) del Tuir (D.P.R.917/1986) che precedentemente riguardava tutte le spese di istruzione detraibili e ora, a seguito dell’intervento con la legge di Stabilità 2016 prevede, a partire dall’anno d’imposta 2015, la possibilità di detrarre l’intera spesa sostenuta per frequenza di corsi di istruzione universitaria presso università statali; per le università non statali la spesa detraibile sarà determinata in misura non superiore a quella stabilità annualmente da ciascuna facoltà, tenendo conto degli importi medi delle tasse e contributi dovuti alle università statali.
La nuova lettera e-bis dell’art.15 comma 1 del Tuir (Testo Unico imposte sui redditi) prevede invece la detrazione al 19% per le spese di istruzione (tassa d’iscrizione, la tassa di frequenza e la spesa per la mensa scolastica) con esclusione della detrazione per l’acquisto di materiale di cancelleria e di testi scolastici sostenute nelle scuole pubbliche già menzionate, nel limite di euro 400 per alunno o studente Inoltre è previsto che le erogazioni liberali alle istituzioni scolastiche finalizzate all’innovazione tecnologica, all’edilizia scolastica e universitaria e all’ampliamento dell’offerta formativa sono detraibili nella misura del 19% dell’intera spesa sostenuta (ma senza limite d’importo).
La detrazione spetta a condizione che il versamento di tali erogazioni sia eseguito tramite banca o ufficio postale ovvero mediante altri sistemi di pagamento quali bancomat, carte di credito prepagate, assegni bancari e circolari.