Per tutti coloro i quali hanno scelto questo regime fiscale, viene per la prima volta introdotto l’obbligo della fatturazione elettronica. Il regime forfettario e’ una opzione di comodita’ e vantaggio per tutti coloro i quali hanno scelto la flat tax al 15%: si tratta di una scelta accessibile per ogni partita Iva che possa contare su un reddito annuo fino a 65 mila euro ed alla quale molti piccoli professionisti hanno aderito per poter semplificare la contabilita’, ridurre l’imposizione fiscale e poter concentrare il proprio tempo piu’ sul lavoro che non sulla burocrazia della contabilita’ fiscale.
Sebbene per tutte le aziende vi fosse ormai da tempo l’obbligo di fatturazione elettronica, per il regime forfettario questo vincolo non era ancora scattato e si trattava di una scelta da parte del contribuente. Ora quel che era una facoltativo ora diventa obbligatorio: dal1^luglio anche le partite Iva in regime forfettario dovranno dotarsi di quanto necessario per produrre fatture elettroniche invece di fatture tradizionali cartacee. Anche le associazioni sportive dilettantistiche e gli enti del terzo settore: per tutte queste categorie il 2022 sara’ dunque a gestione promiscua con 6 mesi in fattura tradizionale e 6 mesi in fattura elettronica, per poi approdare al 2023 completamente allineati sul nuovo regime.
L’unica deroga riguarda i professionisti in regime forfettario che non superino i 25 mila euro di ricavi o compensi. Fino al 2024 potranno restare sulle modalita’ tradizionali in virtu’del basso volume d’affari registrato, ma e’in ogni caso consigliabile per tutti partire con la nuova modalita’: e’ un punto fermo della gestione fiscale del futuro e nessuna partita Iva puo’ignorare questo inevitabile cambio di paradigma.