La dichiarazione trasmessa entro il 29 luglio – quest’anno prorogato al 31 luglio – è valida a tutti gli effetti e comporta una sanzione fissa, peraltro ravvedibile. Resta comunque ferma la penalità proporzionale se dalla dichiarazione risulta un’imposta dovuta. Oltre tale data la dichiarazione è omessa.
La dichiarazione tardiva, ossia quella presentata entro 90 giorni dalla scadenza del termine ordinario, è soggetta alla sanzione da 250 a 2mila euro di cui all’articolo 5, comma 3, Dlgs 471/1997, prevista per l’omissione della dichiarazione in assenza di debito d’imposta. È comunque possibile fruire della riduzione a un decimo per effetto del ravvedimento operoso, il che porta il conto a 25 euro.
La sanzione va versata tramite modello F24 indicando il codice tributo 8911 e l’anno in cui la violazione è stata commessa, e non l’anno cui si riferisce la dichiarazione (circolare Dre Veneto n. 5112/2000).
La medesima sanzione trova applicazione nell’ipotesi di correzione nei 90 giorni di una dichiarazione presentata nei termini.
Se dalla dichiarazione tardiva emergono omessi/ritardati versamenti si applica, in aggiunta, la sanzione del 30% (circolare 42/E/2016), eventualmente ridotta attraverso il ravvedimento operoso
Fuori dai 90 giorni la dichiarazione è da intendersi omessa, con applicazione di una sanzione che va dal 120 al 240% dell’ammontare dell’imposta dovuta (minimo 250 euro). Secondo la circolare 54/E del 2002, se l’imposta dovuta è stata versata si applica la sanzione fissa (ora da250 a 2mila euro). Va però registrata la posizione contrastante, seppur con riferimento alle imposte sui redditi, della sentenza 46 del 17 marzo scorso della Corte costituzionale.
Se, peraltro, la dichiarazione omessa è presentata entro il termine di presentazione della dichiarazione relativa al periodo d’imposta successivo e, comunque, prima dell’inizio di qualunque attività amministrativa di accertamento, la sanzione è dimezzata e va dal 60 al 120% (minimo 200 euro). In questo caso, se non sono dovute imposte, si applica la sanzione da 150 a 1.000 euro.
In caso di omessa dichiarazione, è comunque consigliabile presentare il modello anche perché questo (oltre ai possibili benefici sul fronte penale) può costituire la base per la determinazione degli importi dovuti.