La legge di Bilancio 2023 (commi 186-205) prevede la definizione agevolata delle controversie tributarie con le Entrate o le Dogane, pendenti in ogni stato e e grado al 1^gennaio 2023, pagando un importo pari al valore della lite che corrisponde alle sole imposte, escludendo di norma sanzioni e interessi, il costo della lite si riduce di oltre la metà.
La definizione delle liti pendenti potrebbe essere più agevole e interessare più contribuenti se gli uffici annullassero parzialmente le rettifiche ritenute infondate.
Per agevolare la chiusura delle liti, è importante che il contribuente chieda all’ufficio di confermare gli annullamenti fatti, formalizzando il tutto con un provvedimento di autotutela. Può essere il caso di un contribuente che, a seguito di un ricorso contro un accertamento, ha ricevuto una proposta di mediazione dell’ufficio che riduce la pretesa impositiva. Per evitare gli esiti imprevedibili del contenzioso è bene chiedere all’ufficio di emettere il provvedimento, per consentire di avvalersi della chiusura delle liti, pagando le somme dovute sulla base della nuova pretesa contributiva.