Tale credito denominato “Credito per commissioni POS“, viene quindi potenziato.
Pertanto, in relazione alle commissioni addebitate sui pagamenti elettronici ricevuti da privati il credito di imposta passa dal 30% al 100% dell’importo totale delle commissioni.
A norma dell’art 22 del Decreto Fiscale il credito d’imposta spetta agli esercenti attività di impresa, arti e professioni a condizione che nell’anno di imposta precedente abbiano avuto ricavi e compensi di ammontare non superiore a 400.000 euro.
Il credito spetta sulle commissioni trattenute per le transazioni effettuate tramite:
- carte di debito;
- carte di credito;
- le carte prepagate;
- e altri strumenti tracciabili
se effettuate da privati nell’ambito di cessione di beni e prestazioni di servizi.
Il credito di imposta passa dal 30% al 100% per tutte le commissioni addebitate dal 1° luglio 2021 al 30 giugno 2022 se il rivenditore utilizzi strumenti di pagamento evoluti o mediante registratori telematici che consentono la trasmissione telematica dei corrispettivi.
Il credito di imposta potrà essere utilizzato dagli esercenti e professionisti in compensazione (ai sensi dell’articolo 17 del DLGS 9 luglio 1997, n. 241) a decorrere dal mese successivo a quello di sostenimento della spesa e deve essere indicato in dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta di maturazione del credito e in quelle successive fino a conclusione dell’utilizzo.
Ovviamente, il credito d’imposta non concorre alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi e IRAP
Per le modalità di determinazione del bonus si fa riferimento al Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 29 Aprile 2020 (Prot. n. 181301/2020).
Tale provvedimento ha definito i termini, le modalità e il contenuto delle comunicazioni trasmesse telematicamente all’amministrazione finanziaria dagli operatori dei sistemi di pagamento che hanno stipulato con commercianti e professionisti un apposito contratto per l’installazione del POS.