Con il via libera definitivo ottenuto dal consiglio dei ministri in data 25/01/2024, diventa legge dello Stato il concordato preventivo. La novità più importante del concordato è rappresentata dalla platea aperta anche agli 1,34 milioni di contribuenti ISA che hanno un voto sotto l’8 e dichiarano mediamente un reddito inferiore del 68,5% rispetto ai loro colleghi considerati ‘affidabili’ dal Fisco. Resta confermata, la barriera all’ingresso per chi ha debiti con il Fisco o con enti previdenziali per oltre 5 mila euro. Qui si gioca la partita vera del concordato, chiamato nelle intenzioni del Governo a stringere la forbice fra i due insiemi di contribuenti senza però spaventarli con proposte di reddito troppo ambiziose che richiederebbero una fuga dallo strumento. L’idea è quindi quella di usare il concordato per un’emersione progressiva che accompagni il contribuente verso dichiarazioni fiscali più fondate. Non è stata accolta la richiesta parlamentare che proponeva di limitare al 10% l’ aumento di reddito proposto dal Fisco rispetto all’ultima dichiarazione. Effetti premiali: certezza di un reddito (per le imposte sui redditi: Irpef e Ires) e di un valore della produzione (per l’Irap) bloccato per due anni. L’accesso al concordato preventivo biennale produce ai titolari di partita Iva una serie di benefici ( concessi dal Fisco a salire in base al grado di affidabilità fiscale misurato dal voto) che vanno dalla semplificazione delle procedure sui rimborsi e compensazioni all’esclusione dal regime delle società di comodo, fino ad arrivare allo stop a una serie di accertamenti come quelli basati sulle presunzioni semplici.
Per i contribuenti e i professionisti che sono in regime forfettario il concordato preventivo, per l’anno d’imposta 2024, sarà limitato in via sperimentale a una sola annualità. La naturale cadenza biennale sarà, infatti, operativa solo dall’anno d’imposta 2025 quando l’Amministrazione finanziaria potrà utilizzare i dati della fatturazione elettronica anche per chi è in regime di Flat Tax. Per quest’ultimi soggetti, infatti, l’obbligo della fattura è scattato soltanto dal 1^gennaio 2024.