Con l’approssimarsi del nuovo anno si pone il problema di come organizzarsi per l’avvio di un’attività da parte di un imprenditore. La prima domanda da porsi quando ci si vuole mettere in proprio è quale sia la struttura giusta per la propria attività, visto che l’ordinamento prevede diverse formule per le esigenze più disparate.Si può partire dal minimo di struttura, in cui si svolge l’attività come persona fisica, passando per le società di persone, fino ad arrivare alle società di capitali. Se si vuole avviare un business che non richiede grandi investimenti, si può optare per una ditta individuale, che ha costi molto bassi ma in questo caso il patrimonio dell’imprenditore si mischia con l’attività imprenditoriale. La ditta individuale è la forma giuridica più semplice e meno costosa per avviare un’attività, perchè non impone particolari formalità alla costituzione e ha una contabilità semplificata. Può essere svolta anche come impresa familiare e impresa coniugale, nel caso in cui il titolare si avvalga della collaborazione dei suoi familiari. Per avviare un’impresa individuale basta aprire una partita Iva e iscriversi al registro delle imprese c/o la C.C.I.A.A. della propria provincia e a partire dal 1°gennaio 2015 se sono previsti ricavi inferiori a 15 mila euro annui, si può aderire al regime agevolato dei contribuenti dei minimi. Non vi è obbligo di redazione e pubblicazione dei bilanci. L’imprenditore risponde illimitatamente delle obbligazioni connesse all’attività con il proprio patrimonio personale. Scegliendo la società di persone della quale fanno fanno parte le s.n.c. (società in nome collettivo) e le s.a.s. (società in accomandita semplice) bisogna considerare che hanno un’autonomia molto blanda. Nelle s.n.c. tutti i soci rispondono solidalmente e illimitatamente con il proprio patrimonio personale delle obbligazioni societarie. E’ necessario la costituzione davanti a un notaio ed effettuare l’iscrizione al registro imprese, se manca l’iscrizione si parla di s.n.c. irregolare, per cui i rapporti tra la società e i terzi sono regolati dalle dalle norme per la società semplice che non può essere utilizzata per attività commerciali, in cui i creditori possono far valere i propri crediti indifferentemente nei confronti della società o dei soci mentre nelle s.n.c. i creditori devono rivalersi sulla società prima di aggredire il patrimonio dei soci che comunque hanno una responsabilità illimitata e la possibilità di fallire. Vi è l’obbligo di redigere il bilancio annuale in forma libera senza effettuarne la pubblicazione. Le s.a.s. sono una via di mezzo, perchè prevedono due diverse categorie di soci, quelli illimitatamente responsabili (accomandatari) e quelli che rispondono solo nel limite del capitale investito(accomandanti). La società in accomandita semplice è una società di persone che può esercitare attività sia commerciali sia non commerciali. La costituzione di queste società deve avvenire alla presenza di un notaio ed effettuare l’iscrizione nel registro delle imprese. La redazione dei bilanci deve avvenire in forma libera e non vi è obbligo di pubblicazione. Nel caso in cui si vuole rispondere per le obbligazioni sociali solo con il patrimonio della società e non con quello personale la struttura di società da scegliere è la società di capitali della quale fanno parte la s.r.l. (società a responsabilità limitata) e la s.p.a. (società per azioni). Nelle prime il capitale è diviso in quote, nelle seconde in azioni; la s.p.a. è indicata per le società di rilevanti dimensioni con la possibilità di poter quotare le proprie azioni in borsa. Mi soffermo a descrivere solo la s.r.l. che è dotata di personalità giuridica e che risponde per le obbligazioni sociali nei limiti delle quote versate da ciascun socio.L’ordinamento riconosce oggi anche la costituzione di s.r.l. semplificata, nel caso in cui i soci sono persone fisiche, con capitale sociale compreso tra 1 euro e 9.999 euro, esenti da oneri notarili, imposte di bollo e diritti camerali. Per le s.r.l. vi è l’obbligo di redigere un bilancio, alla chiusura dell’esercizio sociale, composto da conto economico, stato patrimoniale e nota integrativa ed è obbligatorio il deposito c/o il Registro delle imprese. Per quanto riguarda i costi per avviare un’attività imprenditoriale la spesa maggiore, per la costituzione di una società, riguarda l’onorario del notaio, In media, considerando anche le imposte e le tasse dell’atto notarile, si spende circa 1.600 euro per la costituzione di una società di persone e circa 2.000 euro per una società a responsabilità limitata. In aggiunta alle spese notarili si devono pagare i bolli del libro giornale e dei libri sociali, che ammontano a 64 euro circa, inoltre occorre considerare i costi annuali che che ogni società deve sostenere : tassa di concessione governativa, pari a 310 euro, diritti annuali per 200 euro e nel caso di s.r.l. e s.r.l semplificate si deve tener conto anche di 128 euro per il deposito del bilancio. Per quanto riguarda l’onorario del commercialista, varia al variare della complessità della pratica e delle caratteristiche della società o dell’impresa individuale. Ricordo che lo studio mette a disposizione, attraverso il proprio sito, un servizio e.mail di richiesta preventivi. Dopo aver fornito i propri dati anagrafici e alcune informazioni inerenti l’impresa che si vuole costituire, vengono comunicati preventivi a titolo gratuito per l’avvio e la gestione di ogni attività commerciale e professionale.