Cedolare secca anche per i canoni variabili

 

È possibile fruire della cedolare secca per la locazione delle unità immobiliari accatastate come negozi quando il relativo canone è variabile in ragione della quota di fatturato. La soluzione positiva è stata fornita dall’Agenzia delle Entrate con la risposta a interpello n. 340 del 2019: è dunque possibile applicare la “tassa piatta” nella misura del 21% in quanto il collegamento tra la misura dell’importo dovuto e il fatturato costituisce semplicemente una modalità di determinazione del relativo canone. La fattispecie non integra, quindi, l’ipotesi di rivalutazione che impedirebbe l’applicazione della cedolare secca.

Nel campo delle locazioni commerciali la determinazione del canone puo’ essere basato in tutto o in parte su parametri economici del conduttore.

Solitamente, a tal fine, vengono presi a riferimento i ricavi del punto vendita in quanto, in questo modo, si trasferiscono sul conduttore eventuali rischi connaturati all’attivita’ esercitata nell’immobile oggetto di locazione.

Tali pattuizioni sono solitamente viste come opportunita’ commerciali da parte del locatore in quanto, se i ricavi salgono crescera’ anche il canone corrisposto; viceversa, se i ricavi scendono, diminuira’ anche l’affitto permettendo probabilmente al conduttore di sopravvivere.

Nelle locazioni commerciali si e’avuta sempre la possibilita’ di aggiornare annualmente il canone originario esclusivamente sulla base delle variazioni del potere di acquisto del denaro. Al riguardo la variazione massima prevista, per i contratti la cui durata non supera i 6 anni e’pari al 75% della variazione dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati accertata dall’ISTAT.

Secondo la Corte di Cassazione, con la sentenza del 21 giugno 2017 n.15348 gli aumenti graduali del canone sono leciti. Le motivazioni poste a base dell’aumento scalettato devono essere indipendenti dalle variazioni annue del potere di acquisto della moneta.

E’consentita la liceita’ dell’opzione della cedolare secca in presenza di un contratto di locazione per immobile commerciale il cui canone annuo e’costituito da una quota fissa ed una quota variabile calcolata in percentuale ai ricavi.

Secondo l’Agenzia delle Entrate, solo l’aggiornamento del canone che serve per neutralizzare le eventuali variazioni del potere di acquisto della moneta inibisce l’opzione per la cedolare secca mentre la previsione contrattuale di una quota variabile del canone collegata al fatturato del conduttore non impedisce in presenza degli altri requisiti, l’esercizio dell’opzione stessa.

 

Cedolare secca anche per i canoni variabili ultima modifica: 2019-08-26T06:08:06+02:00 da Dott. Gaetano Pappalardo

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