Giorni concitati per le imprese che commerciano con il Regno Unito in quanto non si sa ancora se ci sara’ o meno un accordo in merito alla fuori uscita dell’Italia dall’Unione Europea.
Uno dei primi problemi sarebbe quello dei dazi e delle tasse doganali . Infatti, il mercato unico consente a tutti gli Stati membri di agire come un Unico Mercato interno, ed ha come obiettivo quello di abbassare i prezzi eliminando i dazi doganali (noti anche come tariffe)., le quote e le tasse sugli scambi commerciali.
Una volta lasciata l’UE, il Regno Unito dovra’ preparare la propria proposta dei dazi per gli scambi che dovra’ poi essere accolta dagli altri membri dell’OMC (Organizzazione mondiale del commercio).
Il dazio sulle merci provenienti da Paesi Terzi viene solitamente corrisposto quando le merci entrano per la prima volta nell’UE
Successivamente non vi e’ in genere piu’ nulla da pagare e non vengono effettuati ulteriori controlli se le merci non escono dall’Europa.
Nel contesto della Brexit, se il Regno Unito dovesse lasciare l’Unione doganale Europea sena un accordo, e’probabile che venga considerata come Paese Terzo. Potrebbero rendersi necessari controlli frontalieri e un’infrastruttura IT associata a pagamenti e dichiarazioni doganali al momento dell’importazione e dell’esportazione.
Attenzione va prestata anche per le merci che lasciano l’UE verso un Paese terzo in quanto sono soggette alla procedura di esportazione. Cio’ significa che dovra’ essere presentata una dichiarazione elettronica da parte dell’esportatore, entro un certo periodo di tempo, indicante la natura della merce, la destinazione, il valore ecc.
Modifiche in vista anche per l’IVA (VAT) sulle operazioni commerciali.