Chi ha omesso di dichiarare per l’anno d’imposta 2016 le attività finanziarie detenute all’estero, come previsto dalla disciplina sul monitoraggio fiscale potrà procedere alla regolarizzazione spontanea.
L’Agenzia delle Entrate ha reso noto l’invio di una comunicazione a specifici contribuenti per i quali sono emerse possibili anomalie dichiarative dopo l’analisi dei dati ricevuti da parte delle Amministrazioni fiscali estere nell’ambito dello scambio automatico di informazioni.
L’obiettivo è stimolare il corretto assolvimento degli obblighi di monitoraggio fiscale in relazione alle attività detenute all’estero, oltre a favorire l’emersione spontanea delle basi imponibili derivanti dagli eventuali redditi percepiti in relazione a queste attività.
Nel dettaglio, la comunicazione inviata dall’Agenzia su possibili anomalie contiene:
-codice fiscale, cognome e nome del contribuente
-numero identificativo della comunicazione e anno d’imposta
-codice atto
-modalità per regolarizzare la propria posizione, avvalendosi del ravvedimento operoso
-modalità per richiedere informazioni o per eventuali precisazioni utili a chiarire l’anomalia segnalata, rivolgendosi alla Direzione Provinciale competente.
I contribuenti che ricevono la comunicazione possono regolarizzare la propria posizione mediante il ravvedimento operoso, ai sensi dell’art.13 del DLgs. 472/97, beneficiando della riduzione delle sanzioni in ragione del tempo trascorso dalla commissione delle violazioni stesse. Devono presentare una dichiarazione dei redditi integrativa con il quadro RW correttamente compilato e inserendo anche gli eventuali redditi percepiti in relazione alle attività detenute all’estero negli appositi quadri dichiarativi.