Fringe benefit esenti da imposta fino a 3 mila euro erogati ai lavoratori dipendenti con figli a carico, compresi quelli nati da relazioni extraconiugali da applicarsi per il periodo d’imposta 2023 (e dunque effettuate entro il 12 gennaio 2024 per il principio di cassa allargato). La tecnica utilizzata dal legislatore è puntuale e chiarisce anche la convivenza del nuovo limite di 3 mila euro con la vecchia soglia di 258,33 euro, che continua ad essere applicata ai lavoratori che non hanno figlia a carico. Al contempo, resta salva la disciplina ordinaria, di cui all’art.51, comma 3 del Tuir secondo cui non concorre a formare il reddito del dipendente il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati se complessivamente d’ importo non superiore a 258,33 euro nel periodo d’imposta, ne consegue che se il predetto valore è superiore al citato limite, lo stesso concorre interamente a formare il reddito. Pertanto, anche nella nuova disciplina, l’eventuale sforamento del plafond, comporta l’annullamento del beneficio. Per il principio di armonizzazione delle basi imponibili fiscali e previdenziali, la non imponibilità dei valori ai fini fiscali rileva anche ai fini contributivi. Quindi, su tali valori o somme esenti l’azzeramento della contribuzione spetta anche lato azienda. Nel caso in cui il datore di lavoro voglia utilizzare la nuova agevolazione è tenuto a darne previa informativa alle rappresentanze sindacali unitarie, ove presenti.