Attività di Home Restaurant

Attività di Home Restaurant dal punto di vista fiscale

L’attività di “Home Restaurant” anche se esercitata solo in alcuni giorni dedicati e tenuto conto che i soggetti che usufruiscono delle prestazioni son in numero limitato non può che essere classificata secondo il ministero dello Sviluppo Economico come un’attività di somministrazione di alimenti e bevande, in quanto anche se i prodotti sono preparati e serviti in locali privati coincidenti con il domicilio del cuoco, essi rappresentano comunque locali attrezzati aperti alla clientela in quanto effettuata da un soggetto che intende preparare cibi e bevande nella propria cucina fornendo tale servizio solo su specifica richiesta e prenotazione da parte di un committente e dei suoi eventuali invitati. Si ha pertanto l’attività di ristorante casalingo.

I soggetti interessati devono essere in possesso dei requisiti di onorabilità nonchè professionali e sono tenuti a presentare la Segnalazione Certificata di Inizio di Attività (Scia) al Comune di residenza e ottenere autorizzazione dell’Asl per ottenere rispettivamente una licenza e l’idonietà dei locali sede di svolgimento dell’attività. Innanzitutto, per poter iniziare questo tipo di attività è opportuno riuscire a capire se la stessa venga svolta in maniera abituale od occasionale; ciò perchè in caso di controlli potrebbe esssere contestata la mancata fatturazione dell’operazione e l’esercizio non regolare di un’attività economica.

Distinguiamo pertanto i due casi:

  • attività abituale di Home Restaurant: quando l’attività di cucina a domicilio venga effettuata con frequenza settimanale, mensile, o comunque non saltuaria, è necessario ai fini fiscali, richiedere l’apertura di una partita Iva e rilasciare regolare fattura ai clienti. Conseguentemente è necessario presentare la Scia al Comune di appartenenza, ed iscriversi alla gestione separata Inps, per il versamento dei contributi previdenziali dovuti.
  • attività occasionale di Home Restaurant: nel caso in cui l’attività venga esercitata occasionalmente , quindi non si superano i 5.000 euro lordi annui, non esiste l’obbligo di aprire partita Iva e di presentare la Scia al Comune. In questo caso, sarà sufficiente rilasciare ai clienti delle ricevute per prestazione di lavoro autonomo occasionale. Sulla ricevuta qualora la prestazione sia d’importo superiore ad euro 77,47 dovrà essere necessariamente apposta una marca da bollo di 2 euro. Occorrerà conservare tali documenti e dichiarare le somme percepite nella dichiarazione dei redditi.
Attività di Home Restaurant ultima modifica: 2016-03-14T06:40:04+01:00 da Dott. Gaetano Pappalardo