Analisi di convenienza al concordato preventivo

Il concordato preventivo biennale introdotto a febbraio di quest’anno appare oggi sensibilmente diverso per effetto delle numerose modifiche introdotte dal DLgs.108/2024, le novita’ introdotte hanno lo scopo di rendere piu’ appetibile un istituto inizialmente accolto con piu’ di una perplessita’da parte dei contribuenti e addetti ai lavori. Sulla spinta di associazioni di categoria e commissioni parlamentari e’stata introdotta la possibilita’ di optare per una tassazione sostitutiva sul maggior reddito concordato. L’applicazione della tassazione sostitutiva, con aliquote piu’ favorevoli di quelle ordinarie, ha l’effetto di limitare l’impatto del concordato preventivo biennale, rendendo meno onerosa un’eventuale adesione.

In ogni caso, anche la versione attuale del concordato preventivo biennale risulta conveniente, in linea generale, solo per i contribuenti che prevedono di conseguire, ricavi o compensi nei periodi d’imposta 2024 e 2025 in aumento rispetto a quanto dichiarato per il periodo d’imposta 2023.

Alla fine il concordato preventivo biennale per le partite IVA ha visto la luce attraverso la previsione di una nuova flat tax suddivisa in quattro aliquote a seconda della situazione prevista.

L’agevolazione fiscale sarà applicata sia ai titolari di partita IVA che operano nel regime agevolato, il forfettario, sia ai contribuenti che applicano gli ISA, gli indicatori di affidabilità fiscale:

Flat tax CPB – AliquoteTipologia di contribuente
3%Contribuenti in regime forfettario startup
10%Contribuenti in regime forfettario e ISA con punteggio superiore a 8
12,50%Contribuenti ISA con punteggio compreso tra 6 e 8
15%Contribuenti ISA con punteggio inferiore a 6

Ci sarà tempo fino al prossimo 31 ottobre per aderire, quando ormai sarà chiaro il quadro del reddito effettivo e di conseguenza l’impatto del maggior valore che verrà proposto dall’Agenzia delle Entrate.

 

Al momento però emergono almeno due paradossi, tra gli altri, che qui si vuole evidenziare in particolare, soprattutto al fine di stimolare alcune riflessioni approfondite sullo strumento nel suo complesso:

  • appare paradossale aver previsto una flat tax ulteriormente agevolata per i contribuenti in regime forfettario, in effetti per questa categoria di contribuenti poteva essere previsto uno sconto in misura percentuale sul totale dovuto. Inoltre, si tratta di contribuenti che non sono obbligati alla tenuta delle scritture contabili, né agli ISA, motivo per cui appare davvero complesso comprendere quale possa essere la logica dietro a questa scelta, se non quella di dotarsi di ulteriore strumento di recupero di gettito fiscale;
  • appare paradossale, inoltre, aver previsto un’agevolazione anche per i contribuenti titolari di partita IVA con punteggio ISA inferiore a 6. Non che questi contribuenti abbiano meno diritti degli altri, per carità. Tuttavia, sembra venir meno proprio la logica premiale su cui si basano gli indicatori di affidabilita’ fiscale IS fino ad oggi chi poteva ottenere dei benefici premiali erano coloro che registravano punteggi (“voti”) pari o superiori a 8.  Non rischia di risultare contraddittorio premiare chi negli ultimi tempi ha registrato punteggi bassi? Anche in questo caso sembra dominare la logica del possibile recupero di gettito fiscale piuttosto che la razionalità del sistema.

Il sistema premiale delle flat tax sul concordato preventivo biennale, invece, per la prima volta premia, addirittura con una tassazione ridotta, i contribuenti che registrano livelli di affidabilità fiscale insufficienti (intendendo come tali quelli caratterizzati da punteggi inferiori a 6, su scala di 10).

Analisi di convenienza al concordato preventivo ultima modifica: 2024-08-21T06:14:00+02:00 da Dott. Gaetano Pappalardo

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