Al via la legge sull’equo compenso

Con la legge sull’equo compenso (legge 49/2023 (pubblicata venerdì 5 Maggio sulla Gazzetta Ufficiale) dal 20 maggio cambiano alcuni elementi cardine dei rapporti tra professionisti e committenti. La platea interessata comprende sia professionisti collegiati (cioè con ordini o collegi), sia quelli organizzati in registri, elenchi e associazioni (legge 4/2013).

Il legislatore ha colto l’occasione, rappresentata dalla necessità di riequilibrare le retribuzioni dei professionisti nei confronti di committenti forti, per porre alcuni punti fermi in tema di tariffe. Queste ultime, infatti, rientrano in gioco, ponendo termine a un periodo di liberalizzazione (iniziato nel 2006). Ritorneranno quindi le tariffe vincolanti per le attività professionali. Il risultato è, quindi, la reviviscenza delle tariffe obbligatorie, che saranno ora determinate dai decreti ministeriali di competenza. Con la nuova legge, quindi, si reintroducono limiti all’autonomia dei professionisti, che non possono più offrire prestazioni al ribasso se danneggiano senza motivo l’immagine della categoria professionale. Gli onorari professionali saranno determinati sulla base di plurimi elementi, quali l’urgenza e il pregio dell’attività prestata, l’importanza, la natura, la difficoltà e il valore dell’affare, le condizioni soggettive del cliente, i risultati conseguiti, il numero e la complessità delle questioni trattate.

Riemergono anche i poteri degli ordini professionali, sia di predisporre tariffari (con aggiornamenti a cadenza biennale) che di esigerne il rispetto, facendo valere i doveri deontologici e irrogando sanzioni nei confronti dei professionisti che applicano compensi irragionevolmente bassi (articolo 5, comma 5).

 

 

Al via la legge sull’equo compenso ultima modifica: 2023-05-11T06:09:00+02:00 da Dott. Gaetano Pappalardo

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