La parola d’ordine e’ compliance, operazione che consiste nell’inviare una lettera ai cittadini per invitarli a verificare se nelle dichiarazioni dei redditi sono stati riportati correttamente tutti i dati necessari. Insomma il Fisco punta all’adempimento spontaneo dei contribuenti.
Alcune lettere, del resto, sono state gia’inviate nel mese di luglio, come disposto da provvedimento emanato dal presidente dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini. Le lettere d’avviso, inviate anche per forma telematica, non sono ancora da considerare come una forma di accertamento formale: si limitano, infatti, a segnalare al contribuente un insieme di informazioni inerenti alle annualita’ precedenti di cui Agenzia delle Entrate e’ al corrente, ed anaomalie riscontrate nelle dichiarazioni dei redditi. Spetta quindi al cittadino replicare, specificando altri dati ancora ignoti al Fisco che potrebbero giustificare eventuali anomalie, prima che venga notificato un avviso di accertamento. In caso contrario, il contribuente puo’ provvedere autonomamente alla correzione di possibili errori attraverso il ravvedimento operoso.