Affitto breve e CIN

I proprietari che fanno affitto breve in Italia entro il prossimo 2 novembre devono ottenere il codice identificativo nazionale (CIN) da esporre sugli immobili e negli annunci, senza il quale rischiano multe da 800 a 8.000 euro in base alle dimensioni dell’unita’. Le sanzioni scatteranno effettivamente per la locazione breve turistica (non superiore a 30 giorni) previsti dalle normative regionali in materia restano in vigore anche oggi, nonostante  che dallo scorso 3 settembre su tutto il territorio nazionale e’attiva la Banca dati delle strutture ricettive voluta dal ministero del Turismo che raddoppia gli adempimenti necessari per i proprietari: l’iscrizione e’ obbligatoria entro il 2 novembre per ottenere il CIN e continuare ad operare, come disposto dal Dl 145/2023, ma puo’ essere presentata solo da coloro che gia’ hanno ottenuto il codice identificativo regionale o provinciale, in base alle regole stabilite sul territorio di appartenenza. Cosi’ pero’ si rischia di tradursi  in un eccesso di burocrazia capace di scoraggiare l’affitto breve fai da te dei privati. Oltre all’iscrizione nella banca dati delle strutture ricettive per ottenere il CIN, per chi fa affitto breve le  novita’ non finiscono qui. Entro il 2 novembre e’ necessario mettersi in regola, in quanto e’ necessaria l’installazione dei rilevatori anti-incendio e degli estintori. L’assenza dei dispositivi di sicurezza obbligatori verra’ punita con una sanzione da 600 a 6.000 euro. 

Da un punto di vista assicurativo, infine, la legge obbliga i proprietari di unita’ date in affitto breve anche a stipulare una polizza di responsabilita’ civile a favore degli ospiti, che copre in caso di danni provocati a terzi durante il soggiorno.

Affitto breve e CIN ultima modifica: 2024-09-26T06:10:00+02:00 da Dott. Gaetano Pappalardo

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